VERITÀ E FALSI MITI SULLA TOXOPLASMOSI


La toxoplasmosi è la più classica delle zoonosi alimentari (food borne disease) e rappresenta una patologia emergente, specialmente nei Paesi in via di sviluppo, dove l’igiene carente favorisce l’assunzione la diffusione del parassita (Toxoplasma gondii) che è all’origine della malattia.

La toxoplasmosi si contrae cibandosi di carni poco cotte o crude, ma anche di verdure contaminate dalle oocisti parassitarie non adeguatamente lavate. La patologia in ambito umano riveste importanza praticamente solo per il feto e la sua gravità è diversificata a seconda del periodo della gravidanza. Determinante anche in questo caso è il ruolo della prevenzione (informazione, conoscenza corretta del ciclo parassitario da parte di tutte le professioni sanitarie).

Da qui l’idea di un libro – Toxoplasmosi salute unica, medicina unica -, presentato a Roma presso la sede del Società italiana di medicina veterinaria preventiva (SIMeVeP), per contribuire a fare chiarezza su una patologia sulla quale ci sono ancora molti pregiudizi.

Lo scopo di questo testo è quello di fornire agli operatori sanitari conoscenze aggiornate e approfondite, necessarie per la loro formazione e nello svolgimento della propria professione, supportate da studi e pubblicazioni scientifiche aggiornate. La prevenzione delle malattie in generale, e la toxoplasmosi ne è un esempio paradigmatico, necessita di un approccio multidisciplinare che riunisce le diverse professioni sanitarie. Questo approccio viene identificato con il concetto di One Health – One Medicine, superando le linee di demarcazione che talvolta separano ancora la medicina umana da quella vererinaria. L’intento degli autori del volume è quindi quello di fornire uno strumento di conoscenza in grado di sfatare miti e anche quello di sottrarre i gatti da un triste destino di abbandono che spesso può verificarsi quando in famiglia sta per “arrivare la cicogna”.

La toxoplasmosi è una malattia parassitaria sostenuta dal protozoo Toxoplasma gondii. Il ciclo completo del parassita è stato definito solo nel 1970 e da allora è stato chiarito anche il ruolo del gatto, uno dei felini in cui il protozoo ha una fase anche di riproduzione sessuata. Quindi il gatto è stato visto come un untore in grado di diffondere la malattia, in realtà il suo ruolo è determinante solo per la presenza del protozoo nell’ambiente ma non è stato mai segnalato nessun caso di sua responsabilità diretta per la patologia umana.

Toxoplasma gondii è un protozoo presente in pratica in tutto il pianeta e in grado di parassitare (anche se in maniera non clinicamente evidente) l’uomo e moltissimi animali. La sua scoperta tuttavia è stata recente e casuale, infatti fu individuato per la prima volta nel 1908 a Tunisi da C. Manceaux (premio Nobel per la medicina) e L. Manceaux che svolgevano presso l’Istituto Pasteur studi sulla leishmaniosi. Da allora le ricerche non hanno mai avuto termine e continuano tuttora facendo ipotizzare un ruolo anche in malattie comportamentali e mentali.

Le malattie parassitarie sono il campo più adatto a mettere in atto la Medicina Unica (One health) e la toxoplasmosi è il caso più evidente poiché coinvolge anche le ostetriche che sono presenti proprio nel periodo di maggior rischio per le donne e che possono colmare in tale periodo le lacune di informazioni e conoscenze