Note a latere dell’Assemblea delegati ENPAV del 27 novembre

Gentili Colleghe e Colleghi,

lo scorso fine settimana si è svolta a Roma l’Assemblea nazionale dei delegati Enpav, occasione per redigere un consuntivo sull’attività dell’Ente negli ultimi cinque anni. In prima istanza il Presidente ha indicato una solidità economica dell’Enpav, in linea con quanto richiesto dagli Organi Ministeriali di controllo, con una capacità di tenuta calcolata nell’arco di 50 anni e valutata con l’indicatore di stabilità pari a 2,23 – più alto rispetto ad altre Casse di professionisti che si attestano intorno all’1,16 –, ovvero per ogni euro che esce per pagamenti, ne entrano 2,27 euro. Ad oggi il patrimonio dell’Ente ha superato di poco il miliardo di euro, un valore impensabile fino a qualche anno fa se pensiamo che nel 2011 il patrimonio ammontava a circa 74 milioni di euro. Dal punto di vista degli investimenti nel settore mobiliare, che costituisce il 26% del patrimonio dell’Ente, la rendita è cresciuta – dal 2017 ad oggi – da 150 a 249 milioni di euro. Per quanto riguarda, invece, il patrimonio immobiliare, la redditività si è attestata al 4.75%. In ultimo, in questo settore, vi è stata l’acquisizione di un immobile di prestigio in Via Indipendenza a Bologna, risalente al 1473, ex sede del Banco di pietà e che con gli affitti rientrerà a pieno regime a partire dal prossimo anno. Tutto questo nonostante le crisi che in questi anni si sono succedute, da quella finanziaria del 2018 sino all’attuale situazione pandemica da Covid 19.

Dopo la breve relazione del Presidente ne è seguita la discussione incentrata su come indirizzare le attività dell’Ente sempre più verso un potenziamento della politica di welfare assistenziale, sottolineandone il ruolo nel corso della pandemia, con il reddito di ultima istanza, cui hanno aderito oltre il 50% degli iscritti o, in ultimo, l’esonero parziale dei contributi per l’anno in corso. Nel corso della discussione, inoltre, per favorire l’inserimento dei giovani laureati nel mondo del lavoro, si è chiesto agli Organi dirigenziali, forti del successo maturato in questi anni, di prevedere un aumento del numero delle Borse lavoro giovani – iniziativa che prevede un affiancamento a strutture veterinarie sparse sul territorio nazionale -, e delle Borse di Studio post-laurea.

Altre richieste emerse nel corso della discussione sono state quelle di aumentare le risorse disponibili per quelle azioni di assistenza rivolte a colleghi più fragili, quali le indennità di non autosufficienza, indennità per morte prematura, sussidi alla genitorialità e tutele della maternità.

Sono state avanzate delle proposte affinché l’Ente organizzi sul territorio nazionale giornate formative per gli iscritti. Allo stesso modo si è deciso di promuovere un potenziamento delle commissioni interne per affrontare tematiche riguardo le politiche giovanili e l’utilizzo di fondi europei, oggi più che necessari, in vista del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Nel corso del dibattito, inoltre, è emerso un dato negativo cui, in un prossimo futuro, può andare incontro la Cassa, ovvero una diminuzione delle entrare dovute al numero chiuso delle facoltà universitarie e conseguentemente ad una riduzione degli iscritti all’Ente, a fronte di quanti andranno in pensione. È stata avanzata una proposta di commissionare uno studio, d’intesa con la FNOVI, a società di ricerca per intervistare gli studenti, i proprietari di animali e le industrie ricadenti in ambito veterinario per comprendere le prospettive lavorative. L’Assemblea ha votato all’unisono la proposta al fine di giungere, in base a tali rapporti, a calibrare politiche assistenziali ad hoc per la veterinaria futura.

Si è poi passati ad informare i presenti in merito al nuovo bando per individuare la Società che gestirà l’assistenza sanitaria dell’Ente per il prossimo biennio. In questo caso, a fronte dei reclami e delle esperienze maturate in questi anni, è stato previsto nel bando europeo un capitolato che preveda un pacchetto di servizi per la quota base, denominato Piano Unico e poi, in aggiunta, servizi integrativi, Garanzia Plus.

Nel Piano Unico sono state inserite alcune funzioni che in passato erano comprese in quelle integrative. Tra queste il pacchetto maternità, il prenatal safe, l’estensione della copertura sanitari ai componenti familiari e a genitori anziani, nel caso questi ultimi convivano con il sanitario, il follow up oncologico, visite specialistiche anche in strutture non convenzionate. Nel Plus sono state aggiunte l’indennità per inattività professionale una tantum (fino a 3 mesi) e da 3 a oltre 6 mesi.

Da tener presente che nel capitolato predisposto si sono dati dei criteri di premialità a quelle Società che garantiscono una distribuzione capillare sul territorio nazionale, con una attenzione e rapidità nelle esigenze dei fruitori, in grado di offrire una maggiore offerta tecnica e rimborsi da 45gg a 30gg. Nel contempo si terrà conto degli indici di penalità delle Società che vi parteciperanno – quest’ultimi provenienti dalle segnalazioni all’Istituto di Vigilanza Assicurativa (IVASS) – oltre al fatto che una bassa offerta economica nella proposizione di servizi non sarà oggetto di una valutazione alta. La scelta, come da prassi, dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno.

In sintesi un’Assemblea che pur nelle difficoltà dei tempi ha trovato consenso e unanimità nelle scelte e nelle proposizioni suggerite agli Organi dirigenti.

Grazie per l’attenzione.

Felice Lisanti